Ogni giorno gli acquedotti italiani perdono in media 24 metri cubi di acqua per ogni chilometro di rete a causa di rotture nelle tubazioni. In Emilia-Romagna il territorio servito da Hera, fa sapere l’azienda, riesce a contenere le perdite giornaliere a 9 metri cubi per chilometro e ora si vuole fare di più.
E’ stato sviluppato un algoritmo in grado di prevedere i punti della rete a maggiore rischio di rottura per consentire così di programmare una manutenzione più puntuale.
“L’algoritmo – spiega la responsabile del coordinamento tecnico acquedotto di Hera, Maurizia Brunetti – utilizza variabili che non sono solo quelle intrinseche all’infrastruttura, ovvero il materiale, il diametro e il tipo di condotta, ma anche esogene, in particolare il tipo di suolo in cui viene posata la condotta, la profondità della falda e la salinità del suolo”.
I primi comuni su cui è stata sperimentata questa intelligenza artificiale sono Santarcangelo di Romagna, Riccione e Cattolica, nel Riminese.
Qui “i risultati che abbiamo avuto nel 2018, analizzando le rotture del periodo 2016-2017 e considerando i fattori esterni – aggiunge Brunetti -, hanno permesso di individuare una convergenza prossima all’obiettivo della nostra sperimentazione, ovvero individuare il 30% delle condotte in cui si verificherà il 70% delle rotture”.
Nel 2021 la sperimentazione sarà estesa a una porzione della provincia di Forlì-Cesena, oltre all’intera provincia di Rimini.
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Articolo e video fonte Mirco Paganelli (TeleRomagna24.it)



